Mag 262015
 

Questo romanzo a fumetti, scritto e disegnato da Don Rosa, anche se a volte può avere uno stile un po’ statico è comunque caratterizzato da un gran numero di vignette, disegnate con all’interno un gran numero di dettagli, che permettono di seguire, oltre alla storia, tutto quello che succede in secondo piano. Don Rosa, per la realizzazione, ha ricevuto la collaborazione di Carl Barks, soprattutto per quanto riguarda l’albero genealogico e tutti i collegamenti con le parentele, ma sopratutto si è basato su molte storie dello stesso Barks, cercando di fare in modo che la sua opera non andasse contro le decisioni dello stesso e allo stesso tempo fosse ben inserita in un contesto storico reale.

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La saga di Paperon de Paperoni

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La prima curiosità viene direttamente dalla prima pagina, dove possiamo vedere Paperone, intento come a suo solito, a nuotare nelle monete d’oro contenute nel deposito. Quelle monete in realtà non dovrebbero essere d’oro, e quindi di un materiale prezioso che tutti terrebbero al sicuro, ma di rame o argento, vale a dire il colore degli spicci americani, i penny, i quarti di dollaro e così via.

Paperone e le monete d'oro

Paperone e le monete d’oro

L’idea di Barks, e quindi di Don Rosa, è che Paperone sia così tirchio che il suo deposito sia pieno degli spiccioli che non ha voluto spendere, evidenziando molto bene una delle caratteristiche più note del papero. Al contrario, nella versione europea, dove tutte le monete sono d’oro, questa sua tirchieria non viene così tanto evidenziata, ma al suo posto viene evidenziata la ricchezza del personaggio. Quale delle due versioni sia migliore non lo so. Ovviamente oggi sarebbe impensabile prendere la decisione di colorare tutte le monete disegnate su Topolino o altre testate italiane di rame ed argento, così come sarebbe impensabile andare contro l’idea americana di un deposito costituito solamente dal denaro che Paperone non vuole spendere.

Monete del deposito colorate d'argento e di rame

Monete del deposito colorate d’argento e di rame

Infatti, per quanto il personaggio sia tirchio, è bene ricordare che nel deposito sono contenuti solo quei soldi guadagnati personalmente da lui e che non spenderà mai per via dei numerosi ricordi. Nel corso della Saga infatti lo stesso Paperone specifica che quello non è tutto il suo denaro, visto che ha anche conti in banca e possedimenti sparsi per il mondo.

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Paperone ed il suo denaro

Sempre nel primo capitolo possiamo anche vedere come i personaggi rappresentati nelle storie di Don Rosa, più che essere animali, sono più delle caricature di personaggi umani. Questo è visibile sopratutto in confronto alle storie nostrane, dove spesso i personaggi somigliano poco a delle persone e molto agli animali che dovrebbero rappresentare. Questo a mio avviso dona un tocco in più di realismo all’intera storia.

Questi riferimenti alle caratteristiche animali dei personaggi vengono spesso evitati dall'autore

Questi riferimenti alle caratteristiche animali dei personaggi vengono spesso evitati dall’autore

Una caratteristica dell’umano, in confronto ad un papero, è quella di avere i capelli, che generalmente sono di un certo colore. Alcuni, come Archimede e Gastone, hanno una chioma colorata che li caratterizza, mentre altri, come Paperone e Paperino, hanno i capelli bianchi. Il motivo per cui Don Rosa non ama colorare i capelli dei suoi paperi è che altrimenti quelli con i capelli bianchi sembrerebbero calvi.

Il piccolo Paperone con i capelli colorati

Il piccolo Paperone con i capelli colorati

In america, ai tempi del primo capitolo della Saga di PDP il colorista fece un errore, colorando i capelli del piccolo Paperone, dandoli un’aspetto definito da Don Rosa “Veramente sbagliato”. Successivamente però il colorista ebbe un’idea brillante: Approfittare della scossa presa da Paperone nel quarto capitolo, quando infila le dita nella presa della lampadina, per sbiancarli i capelli. Per fortuna però non sbagliò i colori dei capelli delle sue sorelle, dando alla tranquilla Matilda l’angelica chioma bionda, forse per timore della collera di Ortensia in caso di errore.

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Paperone e la lampadina

Nel capitolo zero invece possiamo vedere Amelia, che in questa storia, in cui viene un po’ ampliata la storia della numero uno, riceve a mio avviso un ruolo un po’ troppo importante nella storia del multimiliardario. Una curiosità interessante sulla fattucchiera è che Amelia non è rappresentata come una strega dotata di poteri magici, ma più come una persona, o meglio, una papera comune che usa pozioni ed incantesimi trovati in storie o libri di antichi alchimisti, o come nel caso del capitolo, alla svendita di uno stregone. Infatti in questo modo Amelia non viene resa un personaggio in grado di fare qualsiasi cosa con i suoi poteri magici, che potrebbe portare a pensare che potrebbe diventare ricca anche senza dover rubare la numero uno, ma al contrario è resa un personaggio che necessita di alcuni strumenti per attuare i suoi incantesimi. Questa versione di Amelia è a mio avviso più sensata con il personaggio, e spiega meglio la necessità di dover rubare la prima moneta guadagnata da Paperone.

Amelia

Amelia

Nel secondo capitolo fa la sua comparsa Capitan Bassotto,  insieme ai suoi tre figli, che ancora non hanno le classiche targhette di riferimento, mentre più avanti nella storia potremmo rivederli insieme ad altri discendenti. La curiosità riguarda il fatto che, escluso Capitan Bassotto, i loro numeri identificativi iniziano tutti con 176 ed hanno un secondo numero composto da una permutazione delle tre cifre precedenti, che porta il totale delle combinazioni possibili a 6, mentre i bassotti nipoti di Capitan Bassotto, rappresentati nelle storie di Don Rosa sono in 7. Questo porta i bassotti, quando rappresentati in gruppo, ad avere sempre almeno una delle loro targhette coperte.

Troppi bassotti e poche targhette identificative

Troppi bassotti e poche targhette identificative

Quando vediamo Paperone alle prese con il selvaggio west, possiamo notare come il personaggio inizi improvvisamente a farsi chiamare Buck. Se apparentemente questa scelta può essere insensata, in realtà ha una spiegazione logica, vale a dire il desiderio di Paperone di essere considerato un vero Cowboy, facendosi quindi chiamare con un tipico nome da Cowboy, Buck per l’appunto.

Buck de Paperoni, il ragazzo di Glasgow

Buck de Paperoni, il ragazzo di Glasgow

Don Rosa è un amante dell’Italia e questo è risaputo, ma allo stesso tempo il suo editore era americano, e quindi è stato costretto a costruire le sue storie sui format americani, però allo stesso tempo ha avuto qualche libertà con i personaggi, riuscendo ad inserire Rockerduck, quasi sconosciuto in america, come omaggio agli italiani, dove il personaggio è invece molto conosciuto, nonché per evidenziare la differenza tra Paperone, Famedoro e Rockerduck, rispettivamente un papero partito dal nulla diventato ricco in modo onesto, un papero partito dal nulla diventando ricco in maniera poco onesta ed un bambino nato già ricco. Inoltre nel corso della storia sarà lo stesso padre di Rockerduck ad insegnare come maneggiare un piccone a Paperone, rendendolo quindi il futuro rivale del figlio. A proposito di personaggi sconosciuti in america Don Rosa è stato costretto ad inserire Paperoga nel suo albero genealogico, visto che era molto conosciuto in Europa, ed ha inserito con piacere Pico, che figura come marito di Matilda, una delle due sorelle di Paperone.

Howard Rockerduck e Paperon de Paperoni

Howard Rockerduck e Paperon de Paperoni

Tutti i titoli dei capitoli, almeno nella versione in lingua originale, visto il poco controllo che si ha nelle traduzioni internazionali, sono tutti riferiti a Paperone. Uniche eccezioni i capitoli 8, 8B ed 8C, dove il primo, L’argonauta del Fosso dell’Agonia Bianca, è riferito a Paperone, La prigioniera del Fosso dell’Agonia bianca, è riferito a Doretta, mentre Cuori nello Yukon è riferito ad entrambi.

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La morte è un argomento totalmente assente nelle storie Disney, e quando viene affrontata spesso lo è in modi leggeri, come la trasformazione in fantasmi o l’uso di un aldilà dove tutti vivono felici e contenti, oppure in modi totalmente separati dai fumetti, come quando si fa morire un personaggio semplicemente non usandolo più, come nel caso della madre di Qui Quo e Qua. Quando però muore il padre di Paperone, con lui fantasma che attraversa il muro per incontrare i suoi antenati, si può notare sul letto, coperto dalle lenzuola, il suo cadavere.

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Se la morte è un argomento totalmente assente nelle storie Disney, il sesso è ancora più assente. Il massimo che si può trovare è qualche bacio o qualche attacco di gelosia, ma nel caso di Paperone e Doretta si è andati ben oltre. Nell’ultima storia di Don Rosa, La prigioniera del Fosso dell’Agonia Bianca, nella quale i tre nipotini chiedono ingenuamente a Paperone cosa avessero fatto lui e Doretta per un mese soli nella concessione, scatenando l’imbarazzo di Paperino, possiamo vedere come Paperone e Doretta, dopo aver litigato, restano chiusi per tutta una giornata in casa a fare pace, con un “Tinkle Tinkle” in sottofondo. Gli unici spettatori che hanno assistito da lontano alla scena inizialmente cercano di correre in soccorso pensando che lei l’abbia ucciso, ma poi capiscono che è meglio se restassero li dove si trovano senza interferire.

Cosa sarà successo?

L’avrà ucciso?

Cosa sarà successo in tutte quelle ore?

Cosa sarà successo in tutte quelle ore?

Ovviamente il tutto è lasciato all’immaginazione del lettore, ma due innamorati che litigano per poi chiudersi in casa a fare pace di certo non si mettono a giocare a carte.

Nel primo incontro con Nonna papera possiamo vedere, oltre all’abilità di guida di Paperone, anche tutta la sua famiglia, composta, oltre alla nonna che a quei tempi era solo Mamma Papera, da Papà papero e dai tre figli, genitori di Paperino, Paperoga e Gastone. Da questo, e dall’albero genealogico, possiamo quindi vedere perché i tre sono cucini, oltre al motivo per il quale Paperino si ritrova come erede unico di Paperone, essendo il suo primo discendente diretto, anche se in realtà, in una vecchia storia di Barks dei primi anni 50, Paperone nomina Qui, Quo e Qua suoi unici eredi.

Mamma papero e Papà papero

Mamma papera e Papà papero

Quando Paperone, uscendo dalla sua tenda per raggiungere le sorelle, incappa nel Gongolo, afferma di averne già visto uno del Transvaal. Questo incontro in realtà non è mai stato disegnato e serviva solo come pretesto per accelerare la scena, facendo capire subito a Paperone di trovarsi di fronte ad uno Zombie.

Riguardo agli Zombie è curioso notare che loZombie rappresentato da Don Rosa, è uno Zombie classico e non uno dei moderni zombie mangia cervelli, vale a dire un corpo morto riportato in vita da uno stregone Vodoo perché facesse il suo volere, un essere pacifico che farebbe qualsiasi cosa in cambio di niente per l’eternità, un economicissimo domestico!

Nell’ultimo capitolo, per giustificare il fatto che per tanti anni Paperino non avesse mai nominato uno Zio Paperone nelle sue storie, scopriamo che il miliardario si sarebbe ritirato dagli affari nel 1942, anno in cui l’America entrò nella seconda guerra mondiale. Don Rosa volle evidenziare come Paperone non volesse approfittare del conflitto, ricavando denaro dalla sofferenza e dalle morti di altri esseri umani, e che più in generale si sentisse nauseato dalla deriva dell’umanità. Forse in seguito a qualche fatto avvenuto durante la prima guerra mondiale? Non viene specificato per lasciare la conclusione al lettore, ma in ogni caso è stato cercato di separare completamente Paperone dalla seconda guerra mondiale.

Le curiosità di cui vi ho parlato sono tutte prese direttamente da Don Rosa, che in alcuni periodi ha scritto un gran numero di post sul forum del Papersera, e dopo aver letto un mare di pagine sono riuscito ad estrapolare tutte le curiosità di cui si è parlato nel corso degli anni. Oltre al forum mi sono aiutato nella stesura del testo con le varie wiki su internet, oltre che con il fumetto stesso, per trovare le immagini e per controllare che non stessi scrivendo cavolate.

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